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LINGUA E LETTERATURA LATINA: Convivialità e cultura dell’alimentazione nella letteratura latina

  • Quota: Contributo
  • Durata: breve
  • Tipologia: Letteratura
  • Docente: Annamaria Coviello (Insegnante di materie letterarie e latino nei licei )
  • Minimo iscritti: 10
  • Massimo iscritti: 25
  • Ore alla settimana: 1:00
  • Inizio lezioni: 14 FEBBRAIO
  • Numero di lezioni: 5

Bis tibi triceni fuimus, Mancine, vocati

Et positum est nobis nil here praeter aprum

 

Eravamo da te sessanta invitati, Mancino,

e ieri non ci è stato servito nient’altro che un cinghiale

 

Marziale I, 43, vv.1-2

 

 

Scopo del corso è avvicinare alla conoscenza di come nell’antica Roma venivano segnati i momenti speciali dell’esistenza attraverso la convivialità, elemento peculiare della vita sociale di ogni popolo, in ogni tempo, secondo schemi e rituali specifici. Dal banchetto, luogo d’incontro e motivo ispiratore di poeti e prosatori, al cibo come chiave di lettura della società, il percorso tematico sarà aperto, volto a stimolare curiosità e interesse, individuando e ripercorrendo la rete di relazioni tra testi, generi e autori vari.

Sono infatti le opere di Varrone, Catullo, Virgilio, Orazio, Ovidio, Petronio, Plinio il Vecchio, Giovenale, Marziale, Celso, Apicio a comporre per noi un quadro vivace e variegato delle abitudini alimentari dei Romani e delle norme che regolavano la tradizione del banchetto, che accanto all’elemento poetico celebrativo occasionale, non mancava della componente erotica, dello scherzo, del gioco, dei doni, del canto e della danza. L’ambientazione varia, ricca e raffinata, insieme all’ostentazione di suppellettili e alla ricercata presentazione, poteva costituire perfino una sorta di status symbol per i nuovi ricchi.

“La verità è che le cenae (= i pranzi) non si somigliavano e secondo le circostanze, il temperamento e il livello morale, i Romani erano capaci di fare del loro unico pasto una grossolana baldoria o un banchetto pieno di distinzione e gentilezza” (J. Carcopino La vita quotidiana a Roma all’apogeo dell’impero, Laterza, Bari 1941-1973).

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