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STORIA E STORIE DEL CINEMA IN FRIULI VENEZIA GIULIA

  • Quota: Contributo
  • Durata: breve
  • Tipologia: Musica e cinema
  • Docente: Piero Colussi (Già Direttore Cinemazero)
  • Minimo iscritti: 10
  • Ore alla settimana: 2:30
  • Inizio lezioni: 17 OTTOBRE
  • Numero di lezioni: 8

IO VIVO ALTROVE! (2023) regia Giuseppe Battiston con Giuseppe Battiston, Rolando Ravello, Ariella Reggio - durata 104’ Per il suo esordio alla regia, Giuseppe BATTISTON si è ispi- rato liberamente a Bouvard e Pécuchet di Gustave Flaubert ambientando in Friuli (Valle di Soffumbergo in comune di Faedis) la storia di due amici (Battiston e Ravello) stanchi delle rispettive vite che fuggono dalla città e intraprendono l’avventura della vita in campagna.

LA RAGAZZA E IL GENERALE (1967) regia Pasquale Festa Campanile con Rod Steiger, Virna Lisi, Umberto Orsini, Marco Mariani – durata 103’.
Ambientato durante la prima guerra mondiale – come in precedenza era accaduto con Addio alle armi e Grande guerra – il film fu girato in varie località friulane (Venzone, Val Resia, Pissebus – fra Amaro e Tolmezzo -, Pertegada, Palazzolo dello Stella, Cividale, Latisana), sul Carso e in Val Rosandra sull’altipiano triestino. Due soldati italiani (Orsini e Mariani) catturano un generale austriaco (Steiger). Mentre i due litigano sul merito, si fa avanti una contadina del luogo (Virna Lisi) a reclamare la ricompensa.

UN PAESE DI PRIMULE E CASERME (2014) regia di Diego Clericuzio – durata 67’.
Finisce la guerra FREDDA. Fra Italia e Slovenia cade nel 2004 l’ultimo brandello della “cortina di ferro”: il documentario racconta le storie di chi vive e ha vissuto lo sconvolgente abban- dono di oltre 100km2 di aree militari del Nord Est d’Italia susseguente alla caduta del muro di Berlino. Pasolini scriveva di questa terra come di “un paese di temporali e di primule”: oggi si potrebbe dire che resti solo “un paese di primule e caserme”.

CUORI SENZA FRONTIERE (1950) regia di Luigi Zampa con Gina Lollobrigida, Raf Vallone, Cesco Baseggio – durata 90’. Alla fine della seconda guerra mondiale, la linea di confine tra Italia e Yugoslavia attraversa un piccolo paese, separando case e affetti. Agli abitanti tocca scegliere da quale parte andare: in Italia o in Yugoslavia. A questa storia drammatica il regista Luigi Zampa sovrappone una vicenda sentimentale che vede Gina Lollobrigida corteggiata da Raf Vallone e Erno Crisa.

LA FRONTIERA (1996) regia Franco Giraldi con Raul Bova, Omero Antonutti, Claudia Pandolfi, Giancarlo Giannini – durata 103’.
Ispirato al romanzo del 1964 di Franco Vegliani, La frontiera narra la storia parallela di due giovani istriani, Emidio Orlich e Franco Velich, che a causa della guerra si trovano di fronte a scelte drammatiche che riguardano la loro identità nazionale e il senso di appartenenza ad una comunità.

MARIA ZEF (1981) regia Vittorio Cottafavi, sceneggiatura Siro Angeli e V. Cottafavi con Renata Chiappino, Siro Angeli, Anna Bellina – durata 120’.
Tratto dal romanzo di Paola Drigo il film racconta la vicenda di Mariute che dopo la morte della madre dovrà, assieme alla sorella più piccola Rosute, andare a vivere nella baita con lo zio Barbe Zef, che una notte, mentre la piccola è in ospedale, approfitta della maggiore: per lui è solo “una cosa che succede”, ma quando Mariute scopre che le stesse violenze sono state all’origine della morte della madre non sa controllare la rabbia. Prodotto da Rai Tre è parlato tutto in friulano e sottotitolato in italiano.

I DIMENTICATI DELLA TRANSIBERIANA (2017) regia Christiane Rorato durata 83’.
Documentario che tenta di ricostruire l’epopea dei tanti emigranti friulani che, negli anni a cavallo fra ‘800 e ‘900 contribuirono alla realizzazione della mitica ferrovia Transiberiana, completata un secolo fa. Un signore anziano prende la Transiberiana per andare alla ricerca delle tracce di Luigi Giordani. Tutto ciò che sa di lui, è che ai primi del ‘900 lavorava in un cantiere di Missavaia sulle rive del lago Baikal.

SEGNI PARTICOLARI NESSUNO (2010) regia e sceneggiatura Paolo Comuzzi e Augusta Eniti – durata 85’.
Questa è la storia di Federico Tavan, uno dei più importanti poeti friulani del XX secolo. I suoi versi, così meravigliosamente impetuosi e ribelli sono apprezzati ovunque, anche fuori dall’Italia. Claudio Magris ha preparato un affettuoso ricordo di Tavan nel suo libro Microcosmi: “Tavan è un poète maudit – trasgressivo ma schietto, insopportabile, ferito dalle avversità, tuttavia capace di arrivare al cuore delle parole.

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